
LATTE INTERO O LATTE SCREMATO?
Nel 1980 si cominciò a mettere in discussione la salubrità dei grassi e iniziarono a diffondersi prodotti alimentari a ridotto contenuto di grassi che diventarono un nuovo punto di riferimento per una sana alimentazione.
Oggi le raccomandazioni sono in parte cambiate poiché si distinguono i grassi saturi da quelli insaturi. I grassi saturi sono correlati all’insorgenza di malattie cardiovascolari e neurodegenerative mentre quelli insaturi ad un buono stato di salute.
Questo non esclude la possibilità di consumare, ogni tanto, un bicchiere di latte intero che insieme ai formaggi, al burro e alla carne sono gli alimenti più ricchi in grassi saturi. Infatti il livello di assunzione raccomandato per gli acidi grassi saturi è pari a 20 grammi/giorno per una media di 2000 calorie introdotte.
Questa quota è piuttosto elevata considerando che una tazza di latte intero ne contiene solamente 4,5 grammi.
Quindi latte intero o latte scremato?
Sarebbe importante trovare un giusto equilibrio ad esempio una tazza di latte scremato o all’1% di grassi a colazione e uno yogurt intero (viene prodotto a partire da latte intero) per merenda.
Per chi già soffre di patologie cardiache o presenta livelli di colesterolo molto alti dovrebbe abbassare ulteriormente la quantità di grassi saturi consumati.
Un modo semplice per valutare indicativamente quanti grassi saturi si introducono con la dieta è quello di leggere le etichette nutrizionali. Per ogni porzione di cibo non superare i 3 grammi, per chi invece già soffre di patologie cardiovascolari i 2 grammi.
BIBLIOGRAFIA
https://www.health.harvard.edu/staying-healthy/is-low-fat-or-full-fat-the-better-choice-for-dairy-products