PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA E DIETA

17 May 2020 no comments isabella Categories Pillole di saluteTags , , ,

Quando scatta dirompente il desiderio di un figlio ci sentiamo ingabbiate in un vortice da cui vorremo uscire con un test di gravidanza positivo. Ebbene, gli imprevisti capitano e alle volte un bambino non arriva. Ci sono molte donne che vivono con frustrazione l’incapacità di concepimento e dopo numerosi tentativi, si colpevolizzano prima ancora di essersi rivolte ad un medico per conoscerne le cause.
Partiamo dal presupposto che la problematica nel concepimento può essere ascrivibile per il 30,8% al fattore maschile. Per ovvi motivi dunque, il medico prende in carico la coppia e dopo una serie di accertamenti che diagnosticano l’infertilità e le sue cause, studia un percorso personalizzato che si chiama procreazione medicalmente assistita (PMA).
Nel mio studio voglio accogliere tutte le donne che hanno deciso di intraprendere un percorso di PMA anche se infertilità e nutrizione sembrano due mondi apparentemente distanti. Eppure un percorso nutrizionale può aiutare durante le varie fasi della PMA. Ma come?
Il cibo può intervenire poco sulla competenza ovocitaria e sulla capacità di attecchimento dell’embrione perché sono coinvolti più fattori. Ma può migliorare la risposta ai farmaci utilizzati per la stimolazione ormonale. Infatti con i giusti alimenti si interviene sul fegato messo sotto sforzo dalla terapia.
Mantenendo depurato il fegato non solo lo si aiuta a metabolizzare in modo efficace i farmaci ma anche a minimizzare gli effetti collaterali degli stessi come il mal di testa, la stitichezza, la ritenzione idrica, il gonfiore e l’irritabilità.
Il percorso nutrizionale deve iniziare dalle prime indagini diagnostiche e continuare per tutto il trattamento di PMA.