ORMONI E ALIMENTAZIONE: ESISTE UNA CONNESSIONE?
Il nostro corpo dipende dall’alternanza tra luce e buio. La prima fase si attiva al mattino e raggiunge il suo picco alle 12 mentre la seconda si attiva nel pomeriggio e ha il suo picco alle 21. Questi due momenti della giornata sono caratterizzati da secrezioni ormonali differenti. Nella fase diurna prevalgono gli ormoni catabolici come cortisolo, glucagone, adrenalina-noradrenalina e ormoni tiroidei; in quella notturna quelli anabolici come insulina, ormone della crescita e aldosterone.
QUALCHE SPIEGAZIONE…
Il metabolismo è l’insieme delle reazioni che si svolgono all’interno del nostro corpo e si divide in catabolismo e anabolismo.
Il catabolismo è l’insieme dei processi mediante i quali molecole complesse (carboidrati, lipidi e proteine) vengono degradate in sostanze più semplici.
L’altra faccia del metabolismo ovvero l’anabolismo rappresenta il meccanismo opposto al catabolismo: utilizzare le sostanze semplici prodotte dal catabolismo per sintetizzare molecole complesse, necessarie alle cellule. Le reazioni anaboliche, per poter avvenire, richiedono energia che viene fornita dalla demolizione delle sostanze nutritive durante le reazioni cataboliche.
Vi porto un esempio per chiarire questo fenomeno.
Le proteine sono molecole complesse costituite da sostanze più semplici chiamate amminoacidi. Quando mangiamo una fetta di carne, le proteine che essa contiene vengono degradate a livello intestinale in amminoacidi con produzione di energia (reazione catabolica). Gli aminoacidi attraversano il torrente ematico e arrivano alle cellule dove vengono reclutati per riformare proteine (reazione anabolica). Le proteine neoformate nella cellula hanno diversi ruoli tra cui funzionare come trasportatori di sostanze da un compartimento cellulare ad un altro.
Gli ormoni sono messaggeri che propagano informazioni nel corpo.
Il cortisolo è un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali e viene definito l’ormone dello stress perché nei momenti stressanti fornisce all’organismo l’energia necessaria per affrontarli.
Il glucagone è un ormone prodotto nel pancreas che, come il cortisolo, favorisce l’aumento della concentrazione degli zuccheri nel sangue.
L’adrenalina e la noradrenalina sono catecolammine secrete dalle ghiandole surrenali e come il cortisolo, sono considerate ormoni dello stress, in quanto vengono liberate quando l’organismo deve mettere in atto uno sforzo fisico o psichico intenso. Per questo motivo, stimolano l’attività cardiaca, l’irrorazione sanguigna ai muscoli e la funzione respiratoria.
La tiroxina e la triiodotironina sono ormoni prodotti dalla tiroide e mantengono elevato il metabolismo, stimolano il consumo di ossigeno da parte dei tessuti e la produzione di calore.
L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas e favorisce l’assorbimento di zuccheri da parte delle cellule e la sintesi di grassi. In tal modo, a differenza degli ormoni catabolici, determina una riduzione della concentrazione di glucosio nel sangue e favorisce l’accumulo di sostanze energetiche all’interno delle cellule.
L’aldosterone è un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali e agisce a livello renale controllando l’equilibrio idrico-salino cioè la concentrazione dei Sali nei liquidi organici.
L’ormone della crescita è un ormone che viene prodotto dall’ipofisi e influisce sul metabolismo stimolando in modo particolare la produzione di proteine.
L’equilibrio dinamico tra la fase diurna e notturna con i loro rispettivi ormoni rappresenta il fondamento di un corpo sano.
Quando interviene un evento stressante, l’alternanza subisce una modificazione.
Ad esempio nei giorni che precedono un colloquio di lavoro, gli ormoni che caratterizzano la fase diurna (cortisolo, ormoni tiroidei ecc.) prevaricano su quelli della fase notturna (insulina, ormone della crescita ecc.). Questo squilibrio dura poco perché nei giorni che seguono l’evento stressante, l’alternanza tra i due sistemi si ripristina. Il problema nasce quando lo stress è cronico.
La cronicità mantiene attivi in modo continuativo gli ormoni dello stress e il corpo non riesce a recuperare. Questo comporta sofferenza e invecchiamento precoce delle cellule.
Una cellula invecchiata non è in grado di svolgere in modo ottimale le sue mansioni in un organo e questo meccanismo sta alla base dello sviluppo delle patologie croniche non trasmissibili come ad esempio il cancro.
Mantenere un equilibrio è molto complesso: non dovremmo mai essere sottoposti a grossi stress psicofisici, riposare almeno 8 ore a notte, non svolgere lavori notturni e ancora più improbabile non avere una vita frenetica.
Se è vero che non è semplice sostenere l’alternanza e anche vero che si possono attuare degli accorgimenti che favoriscono l’equilibrio come ad esempio scegliere gli alimenti in base al momento della giornata.
È preferibile consumare carboidrati semplici e complessi (pane, pasta, marmellata, frutta ecc.) nella prima parte della giornata così che vengano utilizzati come fonte energetica, insieme a tè e caffè che sono bevande eccitanti e nella seconda parte della giornata prediligere le proteine (carne, pesce, uova, yogurt ecc.).
In aggiunta vi raccomando di consumare una porzione di verdura ad ogni pasto, ridurre il consumo di carne rossa e bianca preferendo pesce bianco, eliminare zuccheri raffinati a favore di quelli integrali, utilizzare alimenti a basso indice glicemico o a basso contenuto di zuccheri solubili e ridurre il consumo di insaccati, formaggi e sale.
Ps. Sicuramente anch’io sgarrerò durante le feste. Soprattutto alla vigilia che festeggerò insieme alla mia famiglia nella casa dei miei nonni materni che tutti conoscono come “officina del cibo” per i loro manicaretti.
Ricordatevi: non sono le occasioni speciali a rovinare la nostra salute quindi godetevi quei bei momenti.
Noi ci risentiamo a gennaio, buone feste e a presto.