LA CURA DELLA SINDROME DELL’INTESTINO IRRITABILE
Le persone che soffrono di colon irritabile (IBS) lamentano una serie di disturbi intestinali: meteorismo, flatulenza, gonfiore, crampi addominali, diarrea e stipsi. La costipazione, la diarrea e la diarrea alternata a stipsi hanno permesso di definire i sottotipi di IBS: IBS-D (diarrea), IBS-M (mista: diarrea e costipazione) e IBS-C (costipazione).
Il trattamento è sottotipo specifico.
Le persone che soffrono di IBS-D e IBS-M hanno un microbiota caratterizzato da una diminuzione dei batteri chiamati butirrato produttori e un aumento dei Bacteroides; quelle con IBS-C, una crescita dei batteri fermentatori perché il transito intestinale lento causa una sosta del cibo nell’intestino troppo lunga. Il trattamento probiotico di precisione lavora con un’integrazione di butirrato e di bifidobatteri (B. Lactis e B. Bifidum) in caso di IBS-D e IBS-M e con bifidobatteri (B. Longum) in caso di IBS-C.
I tre sottotipi beneficiano della dieta a basso contenuto di FODMAP ovvero di un regime alimentare che prevede l’eliminazione di cibi che contengono FODMAP. I FODMAP sono forme di carboidrati (fruttosio, lattosio, fruttani, galattani) e polioli che in persone sensibili creano problemi intestinali. In rete esistono numerose liste di cibi ricchi/poveri in FODMAP, ma l’elenco più affidabile è quello della MONASH University, consultabile con l’App “Low FODMAP Diet”. Queste indicazioni dietetiche vanno seguite per poche settimane, al termine delle quali, segue una reintroduzione degli alimenti. La dieta a basso contenuto di FODMAP allevia i sintomi, ma è limitante perché esclude la maggior parte di frutta e verdura, cereali e latte. Le persone che soffrono di colon irritabile e, in modo particolare, nei sottotipi “diarrea” e “alvo alterno” fanno fatica ad assorbire i nutrienti e la dieta a basso contenuto di FODMAP causa deficit di Sali minerali e vitamine, peggiorando la malnutrizione. Durante la fase di eliminazione andrebbe previsto un multivitaminico multiminerale. Questa dieta aggrava anche la disbiosi, quindi potrebbe essere utile aggiungere all’integrazione probiotica i lattobacilli (L. Acidophilus).
Altri integratori utili sono: lo psyllium per la costipazione (può essere utilizzato anche in caso di diarrea), la berberina per bloccare le scariche, il magnesio che aiuta a rilassare i muscoli e dunque anche a rilasciare le feci, i FOS che fungono da nutrimento per i batteri dell’intestino e gli enzimi digestivi che aiutano a digerire le sostanze nutritive degli alimenti (consigliati soprattutto nella fase di reintroduzione degli alimenti della dieta a basso contenuto di FODMAP).
Dato che la sindrome del colon irritabile è considerata anche una malattia psicosomatica, una volta individuati i fattori predisponenti se tra questi si individuano problematiche emotive, si può consigliare la rodiola.
La sindrome del colon irritabile ha una cura definitiva? La risposta è NO!
È un disturbo dall’andamento cronico-ricorrente che in situazioni di stress fisico e mentale, ad esempio, può ripresentarsi. Tuttavia prendersene cura significa diminuire la frequenza delle recidive e, in fase acuta, l’intensità dei disturbi.
