AUTISMO E SELETTIVITÁ ALIMENTARE

06 Mar 2025 no comments isabella Categories ArticoliTags , ,

I bambini sono spesso definiti “schizzinosi” perché mostrano preferenze marcate verso alcuni cibi e rifiuto verso altri. Questa condotta alimentare rientra in un quadro di sviluppo tipico dell’età evolutiva che si dissolve prima dei 6 anni.

Nei bambini con Disturbo dello Spettro Autistico (ADS), tale quadro può essere presente in un’epoca molto precoce (svezzamento), intensificarsi e sfociare in un vero e proprio quadro di selettività alimentare. I bambini con ADS assumono un numero limitato di alimenti, spesso meno di cinque cibi, e non accettano cibi nuovi. La selezione viene effettuata sulla base delle caratteristiche sensoriali quali il sapore, il colore, la temperatura e la consistenza. La scarsa varietà nella scelta degli alimenti può essere accompagnata da comportamenti problematici e/o ossessioni come ad esempio una specifica disposizione degli alimenti nel piatto.  Nonostante presentino un’alimentazione meno varia riescono generalmente a coprire il loro fabbisogno energetico giornaliero se non addirittura a superarlo, al contrario, per i nutrienti per cui incorrono in un rischio maggiore di carenze. In modo particolare di calcio, vitamina D, vitamina E, ferro, zinco e fibra alimentare.

Tendenzialmente l’adulto risponde cambiando menù, adattandolo alle preferenze del bambino. Questo porta all’instaurarsi e al mantenimento di un’alimentazione inadeguata, con possibili ripercussioni a livello organico: mancanza cronica di nutrienti essenziali come minerali e vitamine, diminuzione o incremento ponderale eccessivo e disturbi gastrointestinali come la stipsi. Questi ultimi possono incrementare lo stress e dunque problemi comportamentali come ansia e aggressività.

Questi bambini soffrono di disbiosi intestinale e di alterazione della barriera della mucosa intestinale con conseguente aumentata permeabilità a sostanze esogene, di origine alimentare o batterica, che sono potenzialmente neurotossiche (tossiche per il cervello) e dunque responsabili del peggioramento del quadro autistico. Insieme alla riabilitazione nutrizionale che senza dubbio aiuta a ripristinare l’eubiosi e a riparare la mucosa intestinale, si deve valutare la somministrazione di probiotici, di prebiotici e di sostanze utili al rispristino della permeabilità. Ma anche DHA, l’omega-3 che lavora sulla funzione del sistema nervoso, e Sali minerali e vitamine per ristabilire l’equilibrio.

La selettività alimentare non deve essere confusa con i disturbi alimentari di cui bambini con ADS possono soffrire, ma non sono così diffusi.

La riabilitazione nutrizionale è un percorso complesso, ma sicuramente può essere utile iniziare a impostare delle regole di base come definire un calendario delle attività quotidiane: orari per la sveglia e la nanna, per i pasti e per il bagnetto; eliminare l’accesso al cibo fuori pasto; offrire da bere solo acqua ed eliminare succhi, bevande gassate e latte e stabilire un tempo massimo del pasto.