CAFFÈ: ECCO QUANTO BERNE
Il caffè è il fitoterapico più usato (e abusato) nel mondo ed è la frequenza di consumo che ne stabilisce i benefici o i danni.
Il caffè assunto in piccole quantità: aumenta la concentrazione e i riflessi, aumenta il metabolismo corporeo (non a caso la caffeina è un componente dei prodotti dimagranti), aumenta la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa (sconsigliato agli ipertesi), l’ossigenazione del sangue ed è un antidolorifico.
Il caffè assunto tutti i giorni, più di tre tazzine: interagisce con gli ormoni dello stress (minor capacità di farvi fronte), diminuisce le capacità digestive e l’assorbimento di minerali e vitamine, provoca ipereccitabilità nervosa (peggiora stati d’ansia e attacchi di panico in persone che già ne soffrono). Nel corso degli anni è un fattore di rischio per reflusso, esofagite, ulcera, anemia, ipertensione e osteoporosi.
Fortemente sconsigliato nella donna con dolori mestruali, amenorrea (ipotalamica, gravidanza, menopausa), difficoltà di concepimento/poliabortività e con osteoporosi. Sembra avere effetti poco benefici su colore che soffrono di sindrome della fatica cronica.