GLI ESAMI CONSIGLIATI IN PMA O IN CASO DI ABORTO

09 Mar 2025 no comments isabella Categories ArticoliTags , , , ,

Gli esami ematici che sto consigliando andrebbero fatti almeno 3 mesi prima alla stimolazione ovarica, perché l’integrazione ha bisogno di almeno tre mesi per essere efficace.

Questi esami sono importanti anche per le donne che iniziano a maturare l’idea di avere un bambino non solo per supportare al meglio lo sviluppo fetale, ma anche per prevenire l’aborto.

FERRITINA. La ferritina è la proteina preposta ad immagazzinare ferro nel corpo. Il suo dosaggio è importante per conoscere quanto ferro di riserva abbiamo a disposizione. I globuli rossi, che trasportano ossigeno ai tessuti, sono costituiti da emoglobina, a sua volta formata da ferro. Nello stato gravidico il flusso di sangue si intensifica perché lo sviluppo dell’embrione richiede ossigeno e nutrienti. Questo processo necessita di un continuo ricambio di globuli rossi. Da qui, la necessità di avere delle buone riserve di ferro. Se i depositi di ferro sono carenziali, la massa eritrocitaria sarà minore e di conseguenza anche l’apporto di ossigeno. Nulla di buono per lo sviluppo embrionale.

COLESTEROLO. Avere alti livelli di colesterolo significa produrre più 27-idrossicolesterolo che è il prodotto finale del metabolismo del colesterolo. Il 27-idrossicolesterolo è un “falso” estrogeno perché è capace di legarsi ai recettori estrogenici. Più composti abbiamo in grado di legarsi al recettore estrogenico, più la terapia utilizzate in PMA, ovvero la somministrazione di estrogeni di sintesi, troverà i recettori occupati. In definitiva gli estrogeni esogeni non lavora al meglio. Abbassando il colesterolo ed evitando questa formazione del 27-idrossicolesterolo lasciamo i recettori liberi che reagiscono con l’ormone di sintesi. L’ipercolesterolemia è ereditaria, difficilmente controllabile solo con uno stile di vita sano. Il colesterolo può essere alto anche nelle donne normopeso. Il valore ideale di colesterolo totale dovrebbe essere al di sotto dei 190 mg/dL. Un valore di 250 mg/dL in una donna che ricerca una gravidanza deve essere preso in considerazione ed eventualmente corretto da un’integrazione.

VITAMINA D. La sua carenza diminuisce la capacità di portare a termine una gravidanza. Gli studi ci dicono che maggiore è la concentrazione di vitamina D, minore è il rischio d’aborto spontaneo. La vitamina D è coinvolta nel buon funzionamento del sistema immunitario quando è carente si innescano meccanismi di disregolazione immunologica che possono attaccare e distruggere l’embrione in via di sviluppo. Il valore ideale di vitamina D non dovrebbe essere al di sotto dei 20 ng/mL, in questa specifica situazione il valore ottimale è 30.

VITAMINA B 12 E CALCIO. Soprattutto le donne che seguono la dieta vegana dovrebbero dosare la vitamina B 12 e il calcio. La vitamina B 12 lavora sui processi di sintesi del materiale genetico e questo spiega la sua importanza nel garantire la salute degli ovociti prelevati proteggendoli dalle mutazioni genetiche. Anche il calcio è coinvolto nei processi di sviluppo dell’ovocita. Una cellula uovo di scarsa qualità difficilmente è idonea alla fecondazione in vitro o se lo è, l’embrione potrebbe non superare la diagnosi genetica preimpianto. Tuttavia qualora risultasse idoneo, la probabilità di aborto è più alta.