PMA

Come si struttura il percorso nutrizionale?
1. Colloquio preliminare che indaga le abitudini alimentari, la causa di infertilità e la gestione clinica del problema 

2. Elaborazione di una dieta che tiene conto dei diversi step del percorso (fase preparatoria, fase di stimolazione ovarica e prelievo ovocitario, post pick up, transfer e post transfer). Per ogni fase vengono fornite delle indicazioni nutrizionali specifiche. Il supporto dietetico può essere inserito anche in fase tardiva ovvero quando il percorso è già avviato

3. Consigli di supplementazione. Ci sono integratori che si consigliano prima, durante e dopo un ciclo di fecondazione, alcuni generali, altri specifici per problematiche quali aborti spontanei multipli, scarsa riserva ovarica, infertilità legata all’età e numerosi insuccessi di fecondazione in vitro. Come per la dieta, si può valutare l’integrazione a ciclo già avviato perché se quello non dovesse avere successo, essa può aiutare nel ciclo successivo. È possibile richiedere una consulenza solo sull’integrazione, tenendo sempre a mente però che la dieta ha un ruolo significativo nella riuscita delle tecniche soprattutto quando ci sono abitudini alimentari sregolate, problematiche endocrino-ovulatorie e problemi di peso.

Queste indicazioni solo valide anche per le tecniche di fecondazione di primo livello.

Cosa può fare il percorso nutrizionale?

– Una sana e corretta alimentazione condiziona positivamente la qualità degli ovociti. Un ovocita di scarsa qualità e immaturo ha poche probabilità di diventare un embrione o se lo diventa è un embrione a rischio di sopravvivenza. Da qui i fallimenti della fecondazione in vitro (da diversi ovuli prelevati solo pochissimi arrivano ad avere le caratteristiche giuste per essere trasferiti in utero) e gli aborti. Questo significa che può esserci una minima speranza anche per le donne che hanno una riserva ovarica scarsa perché quantità non è sinonimo di qualità. Il momento dello sviluppo della cellula uovo che impatta maggiormente sulla sua qualità è quello finale cioè quello che precede l’ovulazione che arrivi spontaneamente o che venga indotta dai farmaci, motivo per cui non è mai troppo tardi per iniziare un percorso nutrizionale

– Minimizzare gli effetti collaterali delle terapie farmacologiche e migliorarne la risposta
– Supportare l’endometrio e lo sviluppo embrionale. L’endometrio immagazzina nutrienti per prepararsi ad una possibile gravidanza e fa in modo che l’embrione che si è impiantato trovi le sostanze nutritive di cui ha bisogno per crescere sano e in forze
– Migliorare stati infiammatori che impattano negativamente sulla riuscita delle tecniche (endometriosi, sovrappeso, obesità, sindrome dell’ovaio policistico)

Ricordatevi che un bambino si fa in due. L’altra metà dell’equazione è la qualità dello sperma, motivo per cui il percorso nutrizionale dovrebbe essere un percorso di coppia.

PAROLE CHIAVE
• Riserva ovarica: numero di ovociti disponibili nelle ovaie
• Ovocita: cellula riproduttiva femminile
• Ovulazione: momento del ciclo mestruale in cui la donna si trova all’apice della sua capacità riproduttiva
• Competenza ovocitaria: qualità dell’ovocita

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